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(edizione italiana)
Monaco di Solesmes, Eugène Cardine ha insegnato semiologia gregoriana presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma dal 1952 al 1984. Lo straordinario impulso da lui trasmesso agli studi semiologici, fece sì che la nuova disciplina diventasse nella seconda metà del ‘900 una stella polare degli studi gregoriani, che sfociarono, sul finire degli anni ’70 nella pubblicazione di quell’opera fondamentale che è il Graduale Triplex.
Non meno importante, almeno sul piano didattico, fu la pubblicazione nel 1970 di “Il mio primo anno di canto gregoriano”, dedicato dall’Autore agli allievi del Pontificio Istituto di Musica Sacra.
Nella prima parte di quest’opera, il Maestro, con la sua solita chiarezza, spiega agli studenti la notazione quadrata su tetragramma, comparandola con i neumi degli antichi manoscritti; poi introduce allo studio dei toni salmodici e della modalità.
Il ritmo, i suoi elementi ed il suo rapporto con il testo latino costituiscono un successivo momento dell’insegnamento di Cardine, in questo riallacciandosi ad un altro grande studioso del Canto Gregoriano, anche lui monaco benedettino, l’abate Paolo Ferretti. Come il suo predecessore illustra nel trattato sull’Estetica Gregoriana, anche Cardine si sofferma lungamente sulla connessione tra melodia e testo, che considera la base e la fonte stessa della composizione gregoriana, soffermandosi in ultimo, sul problema dell’accentazione della parola latina.
In ogni capitolo del libro, sono presenti diversi esempi, tratti soprattutto dal Liber Usualis, che illustrano ed esplicano in modo chiaro i diversi punti trattati.